Dedicato
ad Aron, il mio Tesorone, il cane più bello del mondo che mi ha lasciato il
giorno 18/03/2008
Aron, quando sette fa arrivasti nella nostra famiglia, mettesti uno scompiglio tale da farci drizzare i capelli , ti mancava la tua mamma, i tuoi fratelli ed Il tragitto dalla tua vecchia famiglia alla nuova per te fu stressante
Aron, quando sette fa arrivasti nella nostra famiglia, mettesti uno scompiglio tale da farci drizzare i capelli , ti mancava la tua mamma, i tuoi fratelli ed Il tragitto dalla tua vecchia famiglia alla nuova per te fu stressante
Ti
ambientasti in fretta, correvi come un matto in giro per casa in cerca dei
pelouche, dei mie pelouche fin che te ne impossessasti di due, i tuoi
preferiti. Alla fine non si capiva più che animale fosse quel tuo gioco.
A due anni
ti scoprimmo epilettico, quale pena per te e per noi, ti riempivamo di
medicinali che avrebbero dovuto tenerti calmo ... ma quando mai!!! Eri
sempre superagitato, sempre in vena di fare le feste a chiunque, di abbracciare
tutti, non sono mai riuscita a farti passare questo vizio, ti alzavi in piedi e
li abbracciavi alla vita.
Hai adottano
Misina la nostra gatta come fosse tua sorella, la leccavi, le mettevi il tuo
musone sulla pancia e lei stava lì a farsi coccolare; durante le passeggiate
Misi ci accompagnava per un tratto e ci aspettava al ritorno, aspettava te e
una tua musata che a volte la ribaltava.
Sei sempre
stato un grande mangiatore, Hoover ti chiamavo ogni tanto, aspiravi qualsiasi
cosa trovavi in giro durante le nostre passeggiate nonostante le sgridate
.
In questi
cinque anni della tua malattia sei caduto in stato epilettico ben tre volte e
tutte le volte i veterinari ti hanno salvato per il rotto della cuffia; tu lo
sapevi, li salutavi sempre e facevi loro le feste ogni volta che li vedevi ...
anche se non volevi più essere toccato da loro, solo le loro carezze volevi
niente altro.
Poi quattro
giorni fa hai cominciato ad andare a sbattere contro tutto ciò che si trovava
davanti a te, stavi diventando cieco, hai perso l'uso delle zampe posteriori,
poi della destra anteriore fino a diventare cieco completamente. Il tuo male
aveva vinto, troppi medicinali, troppe crisi epilettiche ... e abbiamo dovuto
prendere la decisione ... ti sei addormentato e non ti sei svegliato più...
Sai sempre
nel mio cuore, ora sei tornato a correre, anzi a galoppare come facevi sempre,
per questo a volte ti chiamavo Cavallo Pazzo, là dove sei andato avrai
incontrato la mia mamma e vi sarete ritrovati.
Ti voglio
bene
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