Cremona, la
città delle tre T, turòon, Turàs e tetàs (che io non traduco); la città dolce,
grazie al torrone che ormai da secoli produce.
E’ nota anche per quanto ha dato alla musica e continua a dare. esempio Ponchielli, e Stradivari.
Nelle strade del centro ci sono ben 130 botteghe liutarie di maestri che tuttora costruiscono i violini con la tecnica di Stradivari.
E’ nota anche per quanto ha dato alla musica e continua a dare. esempio Ponchielli, e Stradivari.
Nelle strade del centro ci sono ben 130 botteghe liutarie di maestri che tuttora costruiscono i violini con la tecnica di Stradivari.
(in una vetrina di Cremona)
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Sono ormai
parecchi anni che a Cremona si tiene la fiera del torrone che quest’anno si
chiama “Torrone & Torroni” (www.festadeltorronecremona.it)
La leggenda
narra che il torrone sia nato in occasione del matrimonio celebrato il 25
ottobre 1441 a Cremona, tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti. Si
racconta che come dolce venne servito questo composto molto compatto di miele
mandorle e albume d’uovo, modellato nella forma del Torrazzo, all’epoca
chiamato Torrione che altro non è che il campanile del duomo di Cremona.
Vero è che sin dai tempi dei Romani veniva mangiato un dolce, il cupedia a base di mandorle e miele . Sembra comunque che il torrone abbia origini arabe e che i Veneziani importarono dall’Oriente questo dolce a base di mandorle, miele e zucchero con aromi di spezie, denominato turun.
Vero è che sin dai tempi dei Romani veniva mangiato un dolce, il cupedia a base di mandorle e miele . Sembra comunque che il torrone abbia origini arabe e che i Veneziani importarono dall’Oriente questo dolce a base di mandorle, miele e zucchero con aromi di spezie, denominato turun.
La giornata di ieri a Cremona
Ieri è stata
una giornata soleggiata anche se fredda e quindi si è deciso di andare a questa
fiera del torrone.
In questi giorni Cremona è stata letteralmente invasa dai turisti, probabilmente i Cremonesi non se lo aspettavano, ma la città era invasa da auto, caravan, bancarelle, ecc.
Nella zona centrale della città ve ne erano un’infinità di bancarelle, che vendevano il torrone.
Naturalmente non c’era solo torrone cremonese, ma vi erano un sacco di bancarelle che esponevano il torrone sardo di Tonara e perfino torrone spagnolo, siciliano, ecc.
In questi giorni Cremona è stata letteralmente invasa dai turisti, probabilmente i Cremonesi non se lo aspettavano, ma la città era invasa da auto, caravan, bancarelle, ecc.
Nella zona centrale della città ve ne erano un’infinità di bancarelle, che vendevano il torrone.
Naturalmente non c’era solo torrone cremonese, ma vi erano un sacco di bancarelle che esponevano il torrone sardo di Tonara e perfino torrone spagnolo, siciliano, ecc.
Ieri ho
visto veramente tonnellate e tonnellate di torrone, stupendo, di varie forme e
gusti e tantissimo cioccolato fortunatamente a me il torrone non piace
quindi ho potuto girare per le bancarelle con estrema tranquillità.
Vi era
perfino lo stand di una nota casa produttrice di torrone cremonese, lì, un
addetto ha mostrato come produrre il torrone con le macchine semi-industriali
(Babbo natale di cioccolato) |
Ma la “fiera
del torrone” non significava solo bancarelle: era stato allestito un palco
dove si svolgeva uno spettacolo di canti, di premiazioni, il sabato c’è stato
perfino il Processo al torrone, ecc.
Ad un certo punto nella piazza gremita di gente è arrivato un camion che trasportava un violino gigante fatto tutto di torrone, bellissimo a vedersi, mi chiedo se poi alla fine, questo violino sia stato rotto e soprattutto chi se lo è mangiato!
Ad un certo punto nella piazza gremita di gente è arrivato un camion che trasportava un violino gigante fatto tutto di torrone, bellissimo a vedersi, mi chiedo se poi alla fine, questo violino sia stato rotto e soprattutto chi se lo è mangiato!
(Il violino gigante tutto di torrone) |
(due
Carabinieri a cavallo, bellissimi nella loro alta uniforme)
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Ecco
un'esposizione di macchine d'epoca che aveva interessato particolarmente mio
cugino Emilvano
Girando per
la città abbiamo incontrato alcune persone che indossavano gli abiti di una
maschera carnevalesca, il Gaggièt (non so se sia scritto in questo modo), ma
due Gaggiett molto simpaticamente hanno posato per una foto con Oriana ed
Emilvano
Il Gaggiet
era il contadino cremonese che andava a vendere tutta la sua produzione in
città: uova, polli, verdure ecc. .
Nel nostro gironzolare
di ieri, purtroppo non abbiamo visto l’interno del duomo, del Torrazzo, del
Battistero, ecc. Per fortuna mi sono portata la macchina fotografica e ho
potuto scattare alcune foto degli esterni.
(Il
Torrazzo è la più alta torre campanaria d'Europa 117 metri di altezza)
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Non
mancheremo cmq di tornare a Cremona il prossimo anno e stavolta daremo
un’occhiata anche all’Arte di Cremona e non daremo ascolto solo alla “gola”.
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