(da
"Biscotti & Biscottini di Annalisa Alberigi - Idealibri)
Etimologicamente parlando biscotto significa “pane due volte cotto”; dal latino BIS (due volte) e COCTUS (cotto), latino medievale del XIV Secolo.
Per il dizionario on line De Mauro, biscotto può essere aggettivo e sostantivo maschile.
1 agg. cotto due volte
2 s.m. piccolo dolce di varia forma, a base di farina e altri ingredienti, cotto a lungo nel forno: biscotti al cioccolato, di mandorle; biscotti per il tè
3 s.m. galletta per soldati o marinai
Pare cmq che
il biscotto sia nato molto molto tempo prima.
Già gli Ittiti ne conoscevano l’esistenza e li chiamavano Ninda, erano paste con o senza lievito, da cui si ricavavano alimenti comuni o forme sacrificali e ornamentali: a forma di ciambelline, di uccelli, di parti del corpo umano, di mammiferi e anche astri (sole e luna).
Già gli Ittiti ne conoscevano l’esistenza e li chiamavano Ninda, erano paste con o senza lievito, da cui si ricavavano alimenti comuni o forme sacrificali e ornamentali: a forma di ciambelline, di uccelli, di parti del corpo umano, di mammiferi e anche astri (sole e luna).
Biscotti
anche nei geroglifici egizi: gallette d’orzo, dolcetti alla frutta come uva
secca, datteri, e miele e carrube, cotti negli stampi!
Nella tomba di Petamenophis della casta sacerdotale di Amon, vi erano sedici tipi differenti di biscotto.
Nella tomba di Petamenophis della casta sacerdotale di Amon, vi erano sedici tipi differenti di biscotto.
I Greci
dedicarono varie forme di biscotti agli dèi, erano biscotti votivi di varie
forme.
Nella commedia greca “Gli Acarnesi” vengono citate leccornie, focacce fini e Itria, i biscotti appunto.
Nella commedia greca “Gli Acarnesi” vengono citate leccornie, focacce fini e Itria, i biscotti appunto.
Nell’antica
Roma dapprima i biscotti furono d’orzo, poi nel V Secolo arrivò dall’Oriente il
grano duro e nacquero:
- i crustula: con questi Orazio premiava i suoi scolari più diligenti;
- i lixula, i circula, gli spirula, i turunda e il buccellatum (alimentazione del buccellarius, legionario di terraferma)
- i crustula: con questi Orazio premiava i suoi scolari più diligenti;
- i lixula, i circula, gli spirula, i turunda e il buccellatum (alimentazione del buccellarius, legionario di terraferma)
Con la Magna
Grecia la pasticceria romana si evolve con il canopicum e l’hamus (tipo
di ciambella), il laterculus e il globulus (pasticcino alle mele)
cotti su foglie che li aromatizzavano.
Per le strade di Roma i crustularii vendevano i loro biscotti.
Per le strade di Roma i crustularii vendevano i loro biscotti.
Il biscotto
o pane cotto due volte o galletta ecc. lo si trova in epoca bizantina e alle
Crociate essendo diventato un alimento da viaggio e poco deteriorabile.
Marco Polo
racconta di una popolazione del lontano oriente che sottopone il pesce allo
stesso trattamento del pane: “Hanno di molto buon pesce e fannone biscotto,
che egli tagliano a pezzuoli … gli appicano al sole e così gli mangiano tutto
l’anno come biscotto.”
Nel 996 a
Venezia arriva lo zucchero e il biscotto diviene dolce.
In Francia nascono le cialde che diventano una tradizione popolare. Nel 1270 nasce una corporazione di fabbricanti di cialde, erano chiamati oubliyeurs e producevano gli oublie, dal greco obelios (cialda).
In Francia nascono le cialde che diventano una tradizione popolare. Nel 1270 nasce una corporazione di fabbricanti di cialde, erano chiamati oubliyeurs e producevano gli oublie, dal greco obelios (cialda).
Nel
Rinascimento i biscotti esistevano in moltissime forme e gusti (bracciatelle,
mostazzoli, sosamelli, ritortelli, cascosse ecc.)
Dei biscotti si continua a scrivere in Letteratura e anche pittori come Osias Beert o Georg Flegel li immortalano su tela, vengono inseriti inoltre in libri di cucina.
Dei biscotti si continua a scrivere in Letteratura e anche pittori come Osias Beert o Georg Flegel li immortalano su tela, vengono inseriti inoltre in libri di cucina.
(Natura Morta di Osias Beert www.abcgallery.com/F/flemishstilife/beert2.html) |
Con la
scoperta del Nuovo Mondo arriva la cioccolata … e il biscotto diventa ancora
più appetitoso.
Nella Encyclopédie
di D’Alembert e Diderot si parla di pane cotto due volte per viaggi brevi e
cotto quattro volte per viaggi lunghi.
Le monache nei loro conventi cucinavano biscotti e prelibatezze in occasione delle feste dei patroni.
Le monache nei loro conventi cucinavano biscotti e prelibatezze in occasione delle feste dei patroni.
Dalla prima
metà del diciannovesimo secolo l’industria dolciaria industriale affianca la
produzione domestica e artigiana, grazie alla conservabilità del biscotto. Ergo
macchine moderne sostituiscono il lavoro manuale dell’impasto e della
modellatura.
Sempre nello stesso periodo e sempre per la conservabilità ecco che i biscotti venivano messi in scatole di latta di ogni forgia e naturalmente questi biscotti erano acquistati da pochi eletti. In seguito con l’innalzamento dei livelli di reddito e all’abbattimento dei costi di produzione, si abbassò notevolmente il costo dei biscotti e anche le persone con reddito inferiore poterono iniziare a consumare questo prodotto.
Sempre nello stesso periodo e sempre per la conservabilità ecco che i biscotti venivano messi in scatole di latta di ogni forgia e naturalmente questi biscotti erano acquistati da pochi eletti. In seguito con l’innalzamento dei livelli di reddito e all’abbattimento dei costi di produzione, si abbassò notevolmente il costo dei biscotti e anche le persone con reddito inferiore poterono iniziare a consumare questo prodotto.
In questi
ultimi periodi si sta riscoprendo il gusto e la gioia di cucinare di nuovo i
biscotti nelle proprie case, molto più salutari di quelli industriali oltre che
migliori nel gusto.
Nessun commento:
Posta un commento