Candelora (2 febbraio). Secondo la liturgia ufficiale la festa celebra la purificazione di Maria, quaranta giorni dopo il parto, secondo un precetto dell'Antico Testamento. È proprio in rapporto a questo esempio sacro che il ciclo delle usanze relative alla nascita si chiude con la purificazione della madre, che può finalmente entrare in chiesa, e al ritorno, è accolta con un rinfresco, che segna il suo reingresso nella vita della comunità.
La festa termina con la benedizione dei ceri; tradizione popolare nata in Oriente, che già nel VII secolo aveva raggiunto a Roma una grande solennità con una lunga processione “cereorum luminibus coruscans”: e questo forse per sostituire la festa pagana dei Lupercali, anch'essa con carattere purificatorio.
A Napoli, nel Cinquecento “per ogni strada” si faceva sfoggio di ceri, torce, fiaccole a colori.
A Trapani, si rievocava, tramite una rappresentazione popolare, la purificazione di Maria.
Oggi: la festa ha perduto molte delle sue più folkloristiche manifestazioni.
A Roma, tuttavia, l'offerta dei ceri al Papa è sempre una tradizione solenne; il popolo custodisce i ceri benedetti, perché ad essi attribuisce poteri miracolosi, accendendoli al capezzale di un moribondo e esponendoli quando infuria il temporale.
Nelle predizioni meteorologiche la Candelora segna anche la fine dell'inverno, secondo il proverbio: “per la candelora dall'inverno siamo fora”; però “se è sole o solicello ce n'è un altro mesarello”.
Una famosissima credenza europea sostiene che, nel giorno della Candelora, l'orso esca dalla tana a vedere che tempo fa: se è nuvolo, con tre salti annuncia finito l'inverno, se è sereno, rientra nella tana prevedendo altri quaranta giorni di freddo.
Connessi alla Candelora sono i ceri o candelore, a Catania per S. Agata.
da www.scienafregia.it
Dal Dialetto milanese...
A la Madona da Scirioela,
da l’invernu a sem foera
ma sa pioeuv o tira vent
da l’invernu a sem amo’ dent
Ovvero...
Il giorno festa religiosa della CANDELORA siamo già fuori dall'inverno, ma se piove o tira vento nell'inverno siamo ancora dentro
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